Regione Lombardia 2010
Referente AO Pavia Dott.ssa Maria PeruginiIn linea con quanto avviene a livello internazionale, il ricovero per patologia psichiatrica tende sempre più ad acquisire il ruolo di intervento intensivo breve, da concludere non appena il paziente mostri di essere più stabile e di non rappresentare un immediato pericolo per se’ o per gli altri. All’atto pratico, la dimissione rappresenta non la fine, ma piuttosto l’inizio di un percorso per il recupero clinico e funzionale dei pazienti e per assicurare un più adeguato inserimento nella vita sociale, scolastica e di relazione. Dati di letteratura recente attestano che una presa in carico neuropsichiatrica extra-ospedaliera,tempestiva, successiva al ricovero, rappresenta l’occasione per assicurare, a buona parte dei pazienti adolescenti, una prosecuzione del trattamento e una risorsa significativa per migliorare l’outcome e per ridurre il rischio di nuove ospedalizzazioni . (3-4).Anche in caso di esordio psicotico, al primo manifestarsi dei segnali, può evitare molte delle problematiche secondarie, quali il divario tra l’incertezza diagnostica e l’urgente necessità di presa in carico, lo stigma legato alla patologi, e favorire una più efficace e tempestiva attivazione del supporto della comunità [5]. Attualmente, all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Pavia e dell’IRCCS C. Mondino, la possibilità di una presa in carico nella fase post- acuta è limitata e, comunque, insufficiente al fabbisogno.
Obiettivi
Il progetto punta a migliorare la qualità e la tempestività della presa in carico di soggetti in età evolutiva affetti da psicopatologia nota o all’esordio dopo un episodio con caratteristiche di urgenza-emergenza ed è dedicato, in particolare, ad adolescenti con esordio psicotico, break-down evolutivo, disturbi della condotta gravi, depressione, tentato suicidio. Si intende garantire la presa in carico in continuità con la dimissione ospedaliera o dopo l’accesso ai servizi territoriali ed è inoltre prevista la presa in carico psicoterapeutica diretta di casi per i quali si prospettino tempi non adeguati per l’inserimento nelle liste d’attesa.
Il Progetto realizza un modello operativo innovativo, comune per i servizi territoriali, in un’area di intervento
prioritaria, comprendente la costituzione di una rete di intervento organizzata a più livelli. In particolare è previsto il raccordo con i PS dell’Azienda Ospedaliera per l’individuazione dei soggetti a rischio suicidario e/o che abbiano presentato tentativi di suicidio mascherato.
Garantisce la possibilità di intervento domiciliare da parte dei diversi operatori.
Il progetto prevede una durata complessiva di tre anni.