Secondo la ricerca presentata alla European Academy of Neurology, il rischio di ammalarsi di sclerosi multipla è decisamente più elevato (+29%) tra chi risiede nelle aree più urbanizzate e quindi più esposte all’inquinamento atmosferico.

Lo studio, condotto dal Centro Sclerosi Multipla della Fondazione Mondino in collaborazione con l’Unità di Biostatistica del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Pavia, si è proposto di verificare se l’esposizione agli inquinanti atmosferici, ed in particolare alle polveri sottili (PM2.5), rappresenti un fattore di rischio per la sclerosi multipla. L’analisi è stata focalizzata sulla Provincia di Pavia (una delle aree maggiormente inquinate in Europa) suddivisa in piccole aree (i 188 comuni). Il risultato principale è stato il riscontro nella parte sud della Provincia, corrispondente all’Oltrepò Pavese, di un numero minore di malati di sclerosi multipla fortemente correlato a basse concentrazioni di PM2.5; in particolare, le persone residenti in tale area avevano un rischio di Sclerosi Multipla minore di quasi il 30%. In conclusione, la ricerca indica che l’inquinamento atmosferico deve essere considerato tra i fattori di rischio della sclerosi multipla. Una maggiore attenzione nei confronti dell’aria che respiriamo avrebbe quindi un grande impatto sulla salute pubblica, riducendo il rischio non solo di malattie polmonari e cardiovascolari, ma anche di malattie neurologiche croniche come la sclerosi multipla.

La notizia riportata anche da Corriere Salute