La Fondazione Mondino aderisce con il suo Centro Cefalee alla Settimana di prevenzione del mal di testa, promossa da Angelini con il contributo scientifico della Società Italiana di Neurologia.
Dall’8 al 14 maggio, sul sito imalditesta.it sarà attivo un inedito programma di coaching, con approccio multidisciplinare: 4 esperti (una neurologa, un mental coach, una fitness coach e una healthy chef) forniranno informazioni e consigli su come gestire e prevenire il mal di testa attraverso contributi, videotutorial e le “pillole dello stare bene”.
La neurologa coinvolta in qualità di coach è la dott. Cristina Tassorelli del Centro Cefalee della Fondazione Mondino.
Inoltre, nei centri cefalea che aderiscono all’iniziativa, sarà attivo un servizio di consultazione gratuita, per una maggiore conoscenza del disturbo, che spesso è correlato all’adozione di stili e abitudini di vita non corrette.
Il Centro Cefalee della Fondazione Mondino mette a disposizione per la giornata dell’8 maggio, dalle ore 14.00 alle 17.00 un servizio di consultazione telefonica al numero 0382.380390 oppure via mail ccefalee@mondino.it. È possibile anche ritirare il materiale illustrativo, presso il Centro, al secondo piano della Torre 2.
Sono 25,3 milioni le persone che soffrono di cefalea nel nostro Paese. Dai risultati dell’indagine condotta da GfK1 sulla diffusione del disturbo e dall’analisi dei dati “real-life” estrapolati dalla App iMalditesta, lo strumento creato nel 2016 per imparare a conoscere e monitorare le caratteristiche del proprio mal di testa e le correlazioni con fattori esterni, quali tensione, sedentarietà, qualità del sonno, assunzione di particolari cibi e molto altro, emerge un quadro di sofferenza significativa: il 68% di chi ha utilizzato stabilmente la App ha registrato almeno un episodio di mal di testa forte o molto forte, mentre 1 su 2 ha sofferto sia di mal di testa “normale” sia forte. Le donne ne sono più colpite rispetto agli uomini (65% contro il 35%), in entrambi i casi nella fascia di età compresa tra i 25 e i 45 anni, quindi quella centrale di maggiore attività e impegno professionale, familiare e sociale.