Che cos'è il sistema nervoso vegetativo

Il sistema nervoso vegetativo è l’insieme di cellule e fibre che innervano gli organi interni e le ghiandole, controllando le cosiddette funzioni vegetative, ossia quelle funzioni che generalmente sono al di fuori del controllo volontario; per questo viene definito anche sistema autonomo, involontario o viscerale.

Nella maggior parte dei casi, il sistema ortosimpatico e quello parasimpatico hanno innervazioni in opposizione e la risposta finale deriva dalla prevalenza di un sistema su di un altro. In sintesi, il sistema nervoso simpatico é attivo principalmente quando l’organismo si trova in situazioni di emergenza o stress, mentre il sistema nervoso parasimpatico prevale nelle condizioni di stabilità e riposo favorendo i processi anabolici (digestione ed assorbimento).

Dipartimenti, U.O e centri di riferimento

Dipartimento di Neurodiagnostica e Servizi
Unità Operativa Struttura Complessa Neurofisiopatologia

Ambulatori di riferimento

Ambulatorio Clinico Specialistico dedicato alla Sincope
Sezione di Neurosonologia
Sezione di Diagnostica Neurovegetativa

Info ambulatori >>

Laboratori di riferimento

Laboratorio di Neurosonologia e Diagnostica neurovegetativa

Prenotazioni

Info prenotazioni >>

Quali sono i disturbi del sistema nervoso vegetativo

In generale la sfera di disturbi che compaiono qualora vi siano alterazione del sistema nervoso vegetativo (VNS) è molto variegata, potendo coinvolgere tutti i distretti del corpo ed, in sintesi, si possono manifestare:

  • alterazione della regolazione pressoria e della frequenza cardiaca
  • disturbi della funzione respiratoria
  • disturbi dell’apparato gastrointestinale
  • disturbi genito-sfinterici
  • disturbi della termoregolazione

La Classificazione delle malattie che interessano il VNS, denominate disautonomie, è molto complessa. In generale si distinguono disautonomie focali (sd Bernard Horner, sd di Adie, ecc.) e generalizzate. Quelle generalizzate si suddividono in centrali e periferiche. Le prime si possono dividere in primarie (Malattie neurodegenerative, inclusa la Malattia di Parkinson, Insufficienza Autonomica Primaria – PAF) ed in secondarie (corticali, ipotalamiche, troncoencefalici e midollari). Quelle periferiche in acute (Sindrome di Guillan Barrè, botulismo e da tossici, Porfirie) e croniche (neuropatie ereditarie, neuropatie diabetiche, tossico-carenziali, infettive e paraneoplastiche).

Quali esami sono necessari per lo studio del sistema nervoso vegetativo

L’Ambulatorio di Neurosonologia e Diagnostica Neurovegetativa dell’Istituto Mondino di Pavia offre una serie di prestazioni ambulatoriali che consentono lo studio integrato dei meccanismi fisiopatogenetici centrali e periferici delle malattie del Sistema Nervoso Vegetativo mirati alla valutazione del sistema cardiovascolare; vengono effettuati il tilt table test, anche prolungato, ed una serie di test di valutazione della funzionalità del sistema nervoso autonomo (in particolare Manovra di Valsalva, Deep Breathing, 30:15).

Il Tilt table test consiste nello studio dei meccanismi che normalmente ci consentono di mantenere l’omeostasi dei parametri cardiocircolatori dopo l’assunzione della stazione eretta. Esso valuta la capacità di resistenza ortostatica attraverso l’osservazione del paziente steso su un lettino basculante con monitoraggio continuo della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.

In evidenza - il Tilt test

Quando effettuare un tilt test?

Come indicato dalle linee guida ESC 2009, il tilt test può essere effettuato nella percorso diagnostico delle sincopi nei seguenti casi:

  • Pazienti con sincopi ricorrenti di origine indeterminata
  • Pazienti con un unico episodio sincopale ma associato a traumi e con professioni a rischio
  • Pazienti con sincopi associate ad esercizio fisico
  • Pazienti in assenza di cardiopatia con sincope come test diagnostico iniziale
  • Pazienti in cui una possibile causa di sincope è già stata individuata, ma nei quali la dimostrazione di una suscettibilità alla reazione neuromediata potrebbe modificarne il trattamento
  • In presenza di cardiopatia invece solo quando altre cause di sincope sono state escluse mediante una valutazione diagnostica completa
  • Nella diagnosi differenziale tra sincope convulsiva e crisi comiziale
  • Valutazione degli anziani con cadute ripetute
  • Nei soggetti con sincope nell’ambito di una disfunzione del sistema nervoso autonomo
  • Valutazione per sincopi ricorrenti e vertigini
  • Valutazione dell’ipotensione ortostatica
  • Valutazione dell’ipersensibilità seno carotidea

 

Modalità di esecuzione di tilt test

I pazienti sono stati sottoposti all’esame in condizione di digiuno e vengono fatti sdraiare su un lettino a cui i pazienti vengono assicurati da due fasce che servono a non farlo cadere durante la fase di ortostatismo. Si riducono il più possibile le fonti luminose (artificiali e naturali) e si interrompono le comunicazioni telefoniche in modo che l’ambiente sia il più possibile privo di stimoli.
L’esame ha una durata totale di circa 60 minuti, suddivisi in diverse fasi.
La prima fase, detta di riposo, dura 10 minuti: il paziente è coricato, collegato ad un elettrocardiografo e ai due dispositivi per il monitoraggio della pressione arteriosa (uno oscillometrico, l’altro pulsopletismografico continuo).

La seconda fase, detta di fase di ortostatismo, dura normalmente da 10 a 30 minuti: il lettino viene inclinato automaticamente (con un angolo variabile di 60° e 70°), portando il paziente in piedi. Con questo test, si crea un sequestro di sangue venoso nella parte inferiore del corpo dovuto sia alla forza di gravità che al venir meno dell’azione di pompa venosa che viene esercitata dalla contrazione muscolare.

Per l’esecuzione dell’esame si utilizza l’apparecchiatura Task Force Monitoring Instrument.

In alcuni casi selezionati il tilt viene effettuato insieme al monitoraggio transcranico per valutare la reattività vascolare cerebrale, le cui alterazioni spesso sono già evidenti nei momenti immediatamente antecedenti la sincope. In altri casi, in base all’indicazione clinica, viene effettuato il dosaggio delle catecolamine plasmatiche in basale, non appena assunta la posizione ortostatica passiva e dopo almeno 5 minuti dall’assunzione dell’ortostatismo.

L’Ambulatorio di Diagnostica Neurovegetativa dell’Istituto Mondino di Pavia lavora in collaborazione attiva anche con il medico cardiologo per le valutazioni relative agli aspetti legati alla funzione cardiaca nella sincope e per quelle relative alle alterazioni della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.

Nell’ambito dello stesso ambulatorio, vengono eseguiti il Monitoraggio della pressione arteriosa delle 24 ore, mediante l’applicazione di un registratore che, a tempi predefiniti, misura la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca e l’Holter cardiaco delle 24 ore, un ECG che monitora l’attività cardiaca nel corso delle 24 o 48 ore.

Quali sono le terapie, le cure e i trattamenti per i disturbi del sistema nervoso vegetativo

È attivo presso la Sezione di Diagnostica Neurovegetativa un Ambulatorio Clinico Specialistico dedicato all’inquadramento delle principali patologie del sistema nervoso vegetativo, in particolare della SINCOPE, così da permettere una migliore gestione del problema e una più adatta scelta terapeutica in un percorso diagnostico terapeutico e assistenziale (PDTA) condiviso con l’ Ambulatorio Cardiologico di Aritmologia della Clinica Citta di Pavia.

In evidenza - ipotensione ortostatica e sincope

Una manifestazione comune a molte disautonomie è rappresentato dalla ipotensione ortostatica che si può complicare con una sincope.

 

L’Ipotensione Ortostatica è uno dei disturbi del sistema nervoso vegetativo e si manifesta con una repentina riduzione della pressione sanguigna cui consegue una riduzione dell’afflusso di sangue al cervello.

I sintomi più frequenti sono:

  • capogiri
  • annebbiamento della vista
  • sudorazione

Questo disturbo interessa molti capitoli della neurologia ed in particolare si manifesta nei casi di disautonomia associati alla Malattia di Parkinson o ad altre forme di parkinsonismo.

Altre condizioni associate a ipotensione ortostatica possono essere il diabete mellito, l’alcolismo o altre condizioni dismetaboliche.

La sincope (o svenimento) può avere anche un’origine non neurologica. Di estrema importanza è escludere l’origine cardiaca: sincopi senza sintomi premonitori, che si verificano in posizione seduta – distesa vanno, in prima linea, inviate al Cardiologo, che ha un ruolo prioritario nella gestione di questa patologia.

La Società Europea di Cardiologia (ESC) ha redatto le linee guida per la diagnosi e la gestione della sincope, di cui è disponibile online l’ultima versione tradotta in italiano.