
Confinati (studio scientifico MOM-COPE) è il progetto multicentrico che la Fondazione Mondino IRCCS di Pavia ha avviato nell’aprile 2020 con l’obiettivo di rispondere a una domanda solo apparentemente semplice: come stanno le mamme e i neonati durante la pandemia?
Il delicato rapporto tra mamma e bambino durante la pandemia
L’emergenza sanitaria ha impattato e ancora oggi impatta con forza e continuità su tutti gli aspetti della nostra vita, dalle relazioni sociali alla vita lavorativa. La popolazione è esposta a una quantità – spesso parzialmente organizzata – di informazioni e di dati senza precedenti, che vanno a rendere ancora più intensa l’esperienza di stress.
In questo scenario, la speciale dimensione della diade mamma-bambino evidenzia un rischio nascosto e per questo più difficile da valutare: la gravidanza è infatti un periodo in cui mamma e bambino sono particolarmente sensibili alle pressioni del mondo esterno.
Lo stress può mettere a rischio la salute di entrambi, compromettere la sintonizzazione fisica ed emozionale e arrivare a indurre modificazioni epigenetiche che possono avere conseguenze anche sul lungo termine.
In altre parole, lo stress sperimentato durante la pandemia dalla donna in gravidanza può finire “sotto pelle” e influenzare attraverso meccanismi biologici – modificazioni epigenetiche – il benessere delle madri e dei bambini. La metilazione di geni legati allo stress è una di queste modificazioni; si tratta di una progressiva riduzione dell’attività genica – possiamo chiamarla un “silenziamento genico” – che è altamente sensibile allo stress sperimentato dall’individuo. Maggiore stress può quindi condurre a un maggiore “silenziamento genico”, con possibili conseguenze per il benessere e la salute materno-infantile.
Con Confinati la Fondazione Mondino IRCCS intende indagare le traiettorie di rischio per la salute materno-infantile dovute al contesto pandemico, mettendo in luce i meccanismi socio-emozionali ed epigenetici che sono coinvolti. Lo studio di questi meccanismi aiuta a comprendere la nostra fragilità di fronte a eventi stressanti e potenzialmente traumatici.
Confinati può essere un aiuto per sviluppare una cultura condivisa di rispetto delle fragilità, per individuare strategie di prevenzione e proporre azioni mirate e tempestive.
Lo studio, coordinato dal dottor Livio Provenzi, psicologo, ricercatore e psicoterapeuta, coinvolge dieci neonatologie del Nord Italia, che si trovano in città fortemente colpite dalla pandemia, tra cui Milano, Brescia, Pavia, Piacenza, Lodi. La salute di mamma e bambino viene valutata tramite misurazioni standardizzate di tipo psicologico e relazionale dal momento del parto fino ai dodici mesi di età del bambino. Grazie alla collaborazione con il dottor Roberto Giorda dell’IRCCS E. Medea di Bosisio Parini (Lecco), inoltre, si analizzeranno anche le modificazioni epigenetiche indotte dallo stress da Covid-19.
Il progetto prevede le seguenti azioni:
Confinati nasce dalla collaborazione tra professionisti sanitari, ricercatori, clinici e genitori per comprendere gli effetti silenziosi, nascosti, ma rilevanti che lo stress legato alla pandemia Covid-19 esercita sulla salute materno-infantile, in gravidanza e nei primi mesi di vita.
Al tempo stesso, questa collaborazione offre un modello di risposta all’emergenza, perché mette in comunicazione e in sinergia obiettivi, bisogni e risorse diverse, con lo scopo di prendersi cura della fragilità e trasformarla in un’opportunità di benessere e sviluppo.