• Collaboratori

    1 psicologa: Chiara Crespi (Ricercatore – IUSS)

    Tirocinanti e dottorandi in Psicologia e Neuroscienze (IUSS)

  • Dove

    edificio 1, Direzione Scientifica, piano 4

L’Unità nasce nel contesto del Centro di Ricerca per le Demenze sotto la spinta dell’imponente rivoluzione digitale che il settore biomedico sta vivendo. Gli accadimenti del 2020 hanno dimostrato a pieno il potenziale di questo campo e provato la reale necessità di tradurre rapidamente gli avanzamenti delle conoscenze scientifiche in soluzioni a beneficio dell’individuo e dell’intera comunità. L’incredibile accelerazione verso il trasferimento tecnologico ha cambiato il modo di fare ricerca clinica e di prendere decisioni mediche, soprattutto nel campo delle patologie croniche e nella gestione dell’anziano fragile.

In questo contesto, il CCN mira a creare un punto di riferimento per il trasferimento tecnologico nell’ambito delle neuroscienze cognitive per la comunità scientifica e biomedica nazionale e internazionale, contando su collaborazioni con storiche istituzioni universitarie e cliniche scientifiche, e non ultimo su partnership con realtà aziendali innovative operanti nel settore biomedico. Il CCN, che pone le basi su solide competenze nel campo delle patologie neurodegenerative cognitive, persegue un approccio integrato alle neuroscienze cognitive, spaziando dalla ricerca sperimentale alle applicazioni in ambito clinico con un occhio di riguardo per l’immediato trasferimento tecnologico delle idee di ricerca. I risultati delle ricerche svolte presso il Centro mirano quindi a trovare una rapida applicazione nel campo dell’assistenza medica con un approccio innovativo ed efficace.

Gli obiettivi principali dell’Unità sono:

  • Sviluppo e validazione di nuovi strumenti digitalizzati di screening, monitoraggio e riabilitazione dei disturbi cognitivi, che permettano di allocare meglio le limitate risorse economiche e dirottare il percorso diagnostico di ampi flussi di pazienti dall’ospedale al domicilio.
  • Sviluppo e validazione di modelli per l’interpretazione del profilo cognitivo-comportamentale nel disturbo soggettivo cognitivo, che consentano, a partire da dati neuropsicologici, di prevedere possibili esiti negativi nel medio e lungo termine in modo da individuare precocemente popolazioni sane a rischio da indirizzare a un percorso di prevenzione.
  • Sviluppo e validazione di modelli di predizione del rischio di esiti cognitivi e psicosociali negativi nel paziente fragile affetto da patologia cronica, che consentano sulla base di indici di fragilità e vulnerabilità psicosociale, di monitorare l’assetto bio-psico-sociale individuale, identificarne i bisogni e indirizzare i soggetti verso un percorso di intervento mirato, con il fine ultimo di incrementare il benessere dell’intera comunità.