L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita, per via del suo importante ruolo nel promuovere la crescita psicofisica del bambino. Tuttavia, su alcuni aspetti dello sviluppo precoce – come il temperamento e le precoci capacità di regolazione del bambino – alcune ricerche hanno evidenziato risultati contrastanti.
Per esempio, bambini allattati al seno in modo esclusivo nei primi tre mesi di vita mostravano più frequenti emozioni negative e minori capacità di regolazione rispetto ai bambini che ricevevano la formula in un precedente studio pubblicato da un gruppo di studio inglese.

Grazie al progetto MOM-COPE/ConfiNATI abbiamo potuto comprendere non solo gli effetti dello stress da pandemia, ma anche altri aspetti della salute materno-infantile, tra cui, appunto, l’allattamento. I nostri risultati, recentemente pubblicati su Acta Paediatrica, hanno aiutato a comprendere meglio questa strana e controintuitiva relazione tra allattamento esclusivo e temperamento del bambino.
Nel nostro progetto, la valutazione del livello di ansia materna dopo il parto ha infatti permesso di comprendere come le difficoltà di regolazione dei piccoli a tre mesi erano maggiori nel gruppo dei bambini allattati in modo esclusivo solo quando le loro madri riportavano elevati sintomi di ansia. Al contrario, quando le mamme riportavano bassi livelli di ansia, non emergevano alcune difficoltà nel temperamento dei bambini.
Questi risultati suggeriscono che le raccomandazioni sull’allattamento al seno dovrebbero essere integrate in un più ampio approccio alla salute psicofisica della donna ed essere accompagnate da un’attenzione alla prevenzione di elevati livelli d’ansia nelle neomamme. Infatti, quando sono presenti sintomi di ansia rilevanti, promuovere l’allattamento al seno senza prendersi cura delle preoccupazioni e delle difficoltà materne, può avere effetti controversi.

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